Dove andare:
Società Cooperativa
Via Tharros, 163
Cabras (OR)
Tel. +39 0783 290636
SERVIZI
• Visite guidate
• Laboratori
• Itinerari naturalistici e archeologici
• Trenino turistico “Il Trenino di Tharros”
• Eventi e manifestazioni
• Esperienze e degustazioni enogastronomiche
• Punto ristoro e book shop presso Area archeologica di Tharros
La Cooperativa Penisola del Sinis è attiva nella valorizzazione e nella gestione dei beni archeologici e monumentali del territorio di Cabras (OR), quali il Museo Archeologico Giovanni Marongiu, l’Area archeologica di Tharros e la torre spagnola di San Giovanni di Sinis.
Il Museo Archeologico Giovanni Marongiu, già museo civico del territorio, ospita le esposizioni temporanee “Mont’e Prama 1974-2014” e “Mont’e Prama 2014-2016”, dedicate alla necropoli monumentale nuragica e alle sue straordinarie sculture. Il percorso museale, allestito secondo un criterio cronologico e topografico, racconta cinquemila anni di storia attraverso i reperti provenienti dall’insediamento preistorico di Cuccuru Is Arrius, dal sito preistorico e nuragico di Sa Osa, dalla città punico-romana di Tharros, dal relitto romano di Mal di Ventre e dalle collezioni Sulis e Pulix. Attualmente sono in corso importanti lavori di ampliamento dell’area museale, al termine dei quali nuove architetture e spazi consentiranno il riallestimento e arricchimento dell’esposizione.
Già secoli prima della fondazione della città, le genti nuragiche che popolavano il Sinis erano inserite all’interno dei circuiti commerciali mediterranei tra la fine del II e l’inizio del I millennio a.C., come attestano i rinvenimenti di frammenti ceramici micenei e ciprioti dall’area del colle di Murru Mannu.
L’impianto del tofet e delle necropoli ipogeiche riconduce al VII sec. a.C. la più antica fase coloniale, mentre non è ancora individuato il nucleo insediativo originario. Le prime evidenze archeologiche urbane si collocano tra il V e il IV sec. a.C., con il tempio delle semicolonne doriche, la realizzazione del sistema portuale e l’ampliamento della necropoli meridionale, in presenza di una solida classe dirigente cartaginese, attestata da documentazioni epigrafiche.
Risale alla fase romana imperiale, dal II sec. d.C., la realizzazione di importanti opere monumentali, quali l’impianto fognario, il Castellum aquae e gli edifici termali1.
La fase paleocristiana è testimoniata dal riutilizzo di questi ultimi, dalla presenza, in prossimità delle terme n.1, di una vasca battesimale esagonale e dalla vicina chiesa di San Giovanni di Sinis, il cui primo impianto è datato al VI sec. d.C., mentre l’aspetto attuale risale al successivo ampliamento del XI-XII sec2.
La Torre di San Giovanni si erge sul punto più alto della Penisola del Sinis, forse sui resti di un nuraghe e di una torre di fortificazione punica. Fa parte del sistema difensivo costiero realizzato dagli Spagnoli alla fine del ‘500 per proteggere le popolazioni locali dalle incursioni dei pirati e dei corsari barbareschi. Tra le poche visitabili dell’Isola, la terrazza a 65 m s.l.m. offre uno dei più suggestivi punti panoramici del territorio.
5 e 6 giugno – Le giornate FAI di Primavera, organizzate da FAI Oristano in collaborazione con il Comune di Cabras e con la coop. Penisola del Sinis, si svolgeranno a San Giovanni di Sinis e a Capo San Marco
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