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La tomba di giganti di Su Cuaddu de Nixias si trova a ovest del centro abitato di Lunamatrona. Si tratta di una tomba megalitica inquadrabile nella prima età del Bronzo, costituita da un corridoio sepolcrale, che non conserva la copertura, realizzato da lastre infisse a coltello di chiara tradizione dolmenica. Il prospetto con esedra parzialmente conservata culmina al centro con una grande stele centinata mutilata a sinistra. La stele centinata è un arcaismo riferibile alla prima età del Bronzo. La tomba viene realizzata ampliando una preesistente cista litica che viene monumentalizzata con l’aggiunta del corridoio di ortostati e la stele centinata sulla fronte1.

Nella periferia nord-ovest di Siddi, presso Pran’e Siddi si trova la tomba di giganti Sa Domu e s’Orku, sita in prossimità di un abitato nuragico, sorge probabilmente per rispondere alle esigenze funerarie delle genti che popolavano l’altipiano basaltico della Giara.  Il monumento, costruito con conci parallelepipedi di basalto sovrapposti a contatto diretto, ha il corpo principale absidato, profilo della facciata leggermente “falcato” ad ali tronche alle estremità. Dietro il portello, la camera si allunga in un vano rettangolare chiuso e sormontato da un solaio di grandi lastroni. Sulla sinistra della camera si apre una celletta volta a contenere offerte o deporvi un defunto rannicchiato, mentre il resto della galleria era rivolto alle deposizioni collettive2. Lo scavo archeologico ha rivelato un letto di piccoli ciottoli dove giacevano i resti frammentari di ceramiche facenti parte del corredo funerario attribuibili all’età del Bronzo Medio3.

 

Le due tombe megalitiche nuragiche di Sa Sedda ’e sa Caudela di Collinas sorgono su una collinetta marnosa a pochi chilometri dal centro abitato in direzione ovest, al bordo di una conca laterale del Campidano, solcata dal Rio Setti in cui insistono dei nuraghi, tra cui il nuraghe Sartarò che dovrebbe costituire il centro di riferimento primario delle tombe4.

Le tombe furono indagate nel 1982-1984 restituendo dati straordinari legati alle deposizioni funerarie. Le tombe hanno galleria funeraria allungata seminterrata fino al banco roccioso con ingresso al lato breve rivolto a valle, prive di paramenti esterni, dell’esedra e della stele centinata. La tomba posta nell’area meridionale è un esempio classico di allèe couverte di tipo dolmenico che ha restituito reperti ceramici, bronzei, ossei lavorati provenienti dal vano funerario che consentono di datare la tomba al Bronzo Medio (BM3) con prolungamento al Bronzo Recente, mentre dall’esterno provengono materiali che arrivano all’età romana. La tomba posta a settentrione ha forma tipicamente nuragica con pareti aggettanti composte da filari orizzontali di blocchi poliedrici basaltici. I reperti più significativi sono stati recuperati, anche in questo caso, all’interno della galleria funeraria che ha restituito materiali ceramici, ossei lavorati, vaghi di collana in vetro atc, che consentono di datare l’utilizzo della tomba al Bronzo Medio (BM2), al Bronzo Recente per arrivare fino al Bronzo Finale. All’esterno della tomba si trova una cista trapezoidale composta da quattro lastre verticali di basalto avente il piano basale composto da ciottoli di fiume che conservava al suo interno pochi frammenti ceramici e quattro vaghi tubolari in osso. Il complesso funerario ha restituito i resti per un totale di 239 individui di entrambe i sessi e di tutte le età.

 

“Sa Corona Arrùbia – Vita al Parco Geobotanico” documentario

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  1. M.C.Locci, Beni archeologici nel territorio del Consorzio “Sa Corona Arrubia”, in AA.VV., Dentro la Marmilla. Ambiente, Storia, Cultura, Collinas, Gonnostramatza, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Siddi, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Lunamatrona, 2000, pp. 23-33; G. Murru, Itinerario 3. Versante orientale, in Alla scoperta dei monumenti della Marmilla. Archeologia, arte, architettura, pp. 24-28; . Lilliu, La civiltà nuragica. Sardegna archeologica. Studi e Monumenti 1, Sassari 1999, Carlo Delfino Editore, fig.18-19, p.27
  2. G. Lilliu, La civiltà nuragica. Sardegna archeologica. Studi e Monumenti 1, Sassari 1999, Carlo Delfino Editore, pp.51-53.
  3. U Badas, Dom’e S’Orcu in Pran’e Siddi, in G. Serreli- D. Vacca, (a cura di), Aspetti del magalitismo preistorico, Dolianova 2001, pp.13-15
  4. A.Usai, O.Fonzo, Le tombe megalitiche di Sedda ‘e sa Caudela a Collinas, in L’Isola delle Torri., Giovanni Lilliu e la Sardegna nuragica, a cura di Marco Minoja, Gianfranca Salis, Luisanna Usai, Sassari 2015, Carlo Delfino Editore, pp.304-310; A.Usai, O.Fonzo, Le tombe megalitiche di Sedda ‘e sa Caudela di Collinas, in Il tempo dei nuraghi. La Sardegna dal XVIII all’VIII secolo a.C., Nuoro 2018, Ilisso Edizioni, pp.244-245